La superficie presenta una patina di colore bruno scuro.
L'eroe è raffigurato nudo, nell'atto dello slancio: la gamba sinistra avanza e si flette, mentre la destra resta rigida indietro. Il braccio destro è sollevato all'altezza del capo e piegato ad angolo (forse la mano poteva essere chiusa a pugno per reggere una clava); il sinistro è invece scostato dal corpo e proteso verso il basso, coperto parzialmente da una leontè, di cui si conserva gran poco. Il corpo è slanciato e la muscolatura del torace e delle gambe è resa in maniera abbastanza anatomica; nelle braccia mancano invece dettagli che richiamino la muscolatura. La testa, posta su un collo abbastanza robusto, è girata un po' verso sinistra; è ricoperta da capelli indicati da solchi curvilinei che partono dal centro della nuca. Il volto è un po' inespressivo: gli occhi sono rappresentati da due circoletti impressi, il naso è dritto e la bocca è espressa da un semplice segno orizzontale.
Ambito Culturale
Ambito etrusco-italico
Cronologia
III sec. a.C. sec.
Materiale e Tecnica
Bronzo a fusione piena
Dimensioni
Altezza: 9 cm
Larghezza: 4,7 cm
Collocazione
Museo Archeologico
Sala II-bronzetti, vetrina 2
Inventario
XXII-86
Stato di conservazione
Mutilo
Specifiche di reperimento
Provenienza sconosciuta.
Osservazioni
In questo bronzetto si riscontra il tentativo di far ruotare il torso sul bacino creando un movimento, nonostante la rigidezza nell'impostazione delle gambe. Mancando le mani non possiamo sapere quali attributi potesse avere: solitamente nella destra Ercole portava la clava, mentre nella sinistra teneva un pomo, in riferimento alla fatica nel giardino delle Esperidi. Questo tipo era diffusissimo in Etruria, nacque forse alla fine del V sec. a.C. o inizi del IV sec. a.C, e nei secoli successivi vennero prodotte numerose varianti. Il bronzetto potrebbe essere assegnato ad una bottega centro-italica.