Lastra in trachite.
In alto la lastra è incorniciata da una fascia e da un listello sottile, che dovevano ripetersi in basso, facendo raggiungere ad essa un'altezza complessiva di 86 cm. Al di sotto della modanatura, a 45° rispetto a questa, è impostato un rombo, profilato da una fascia aggettante incisa nella porzione mediana. Nei triangoli delimitati dal listello esterno, dai lati del romboide e dai bordi della lastra sono scolpite tre lunghe foglie, riunite attorno ad un bottone rilevato, che dovevano ripetersi anche nei due triangoli simmetrici in basso.
Entro il romboide è raffigurato il ratto di Ganimede, secondo un'iconografia molto diffusa che vede il giovane in nudità eroica, con la clamide visibile intorno al collo e in parte dietro le spalle, ed il berretto frigio sul capo; non vi è invece traccia del pedum che generalmente Ganimede tiene in mano in quanto, secondo la versione più comune del mito, egli fu rapito dall'aquila mentre custodiva le greggi. Il braccio sinistro del giovane è passato dietro al collo del rapace, che è raffigurato mentre si alza in volo e si presenta col becco audacemente rivolto verso l'alto e le ali spiegate. La lastra è una riproduzione del celebre originale in bronzo attribuito a Leochares e conosciuto in numerosissime copie, destinate ad una funzione meramente decorativa, ma anche spesso funeraria. In quest'ultimo caso il mito si carica di un significato simbolico che vede in Ganimede il simbolo dell'ascensione dell'anima agli astri e nell'aquila la sua apoteosi; in tal modo si giustifica la sua frequente raffigurazione su sarcofagi e stele.
Ambito Culturale
Ambito romano, produzione locale
Cronologia
I secolo d.C. - II secolo d.C., fine/inizio sec.
Materiale e Tecnica
Trachite / scultura a bassorilievo e incisione
Dimensioni
Altezza: 57 cm
Larghezza: 57 cm
Spessore: 13 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala IX; settore 12
Inventario
509
Stato di conservazione
Mutilo
Specifiche di reperimento
Provenienza sconosciuta. Forse da Este (collezione Piombin).
Osservazioni
Il pezzo è tagliato in forma quadrata, forse per un riutilizzo posteriore, a meno che già all'inizio esso avesse questa forma e queste dimensioni e combaciasse lungo i lati con pezzi analoghi. Per quanto riguarda la destinazione d'uso, è possibile si tratti di una lastra appartenente al rivestimento di un monumento funerario, come si ipotizza per due rilievi provenienti rispettivamente da Portogruaro e da Este, simili al rilievo in esame soprattutto per la concezione figurativa che scandisce geometricamente lo spazio evidenziandone la parte figurata, attraverso l'isolamento all'interno di una figura geometrica (rombo per il caso in esame e per Portogruaro, ottagono per Este). Il rilievo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1897 al 1927, ove viene datato come "romano-cristiano".