Blocco parallelepipedo in trachite.
Stele con iscrizione funeraria nella facciata antistante, specchio epigrafico (cm 106 x 40, alt. lett. cm 3,5-4,5) ribassato entro cornice sagomata, con decorazione a gola e doppio listello nella porzione superiore, assente sul lato inferiore, nella parte bassa del lato destro e forse anche di quello sinistro, conservato solo in parte. Potrebbe essere indizio di un ampliamento del campo epigrafico, a meno che non si tratti di specchio aperto.
Ambito Culturale
Ambito romano, produzione locale
Cronologia
I - II secolo d.C., fine/inizio sec.
Materiale e Tecnica
Trachite / scultura a bassorilievo e incisione
Dimensioni
Altezza: 129 cm
Lunghezza: 28 cm
Larghezza: 47 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala VI; settore 1
Inventario
R.L. 620
Stato di conservazione
Mutilo
Osservazioni
La tomba a cui apparteneva questa iscrizione era stata commissionata da Gaio Arrio Optato per sé, per i suoi parenti e per i membri dal collegio dei carpentarii, cui forse Optatus apparteneva. L'area del recinto sepolcrale era infatti piuttosto estesa: m 12,13 x 14.80. Il termine carpentarius denota i costruttori di carri, che nel territorio patavino avevano una forte tradizione risalente all'ambito paleoveneto. Anche se l'associazione è nuova, la professione di carpentarius era già nota da non molte epigrafi. ll pezzo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1929 al 1978 (II Volume contenente nn. inv. da 620 a 950).