Iscrizione funeraria in pietra d'Istria, specchio epigrafico ribassato inquadrato da cornice sagomata, ricomposta da due frammenti.
L'iscrizione testimonia che Gaio Rubellio aveva fatto costruire una tomba per sé, per il padre, la madre, il fratello, i parenti e la sua concubina.
Ambito Culturale
Ambito romano, produzione locale
Cronologia
I secolo d.C., prima metà sec.
Materiale e Tecnica
Pietra d'Istria / scultura e incisione
Dimensioni
Altezza: 151 cm
Larghezza: 75 cm
Spessore: 17 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala V; settore 7
Inventario
R.L. 212
Stato di conservazione
Ricomposto
Specifiche di reperimento
Provenienza da Monselice (Padova). Il Mommsen parla del secondo frammento (CIL, V 2660) come recuperato dal Calaone e poi trasferito a Monselice, dal direttore dell'ospedale Piombin; in merito al primo frammento (CIL, V 2672), esso fu recuperato a Monselice.
Osservazioni
L'assenza del cognomen farebbe datare l'iscrizione alla prima metà del I secolo d.C. Il pezzo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1897 al 1927.