Sarcofago costituito da una cassa rettangolare monolitica, con vasca interna profonda cm 60 e spessa cm 10/12. Lungo l'intero perimetro superiore si conserva un rialzo interno funzionale all'incastro del coperchio, oggi perduto. La superficie d'appoggio presenta dodici fori, sei dei quali conservano residui di piombo. Il campo epigrafico (cm 36 x 165) è racchiuso da una cornice a ovuli, non tutti uguali, in gran parte scalpellati.
Ambito Culturale
Ambito romano, produzione locale
Cronologia
Ll-III secolo d.C. sec.
Materiale e Tecnica
Pietra d'Istria / scultura e incisione
Dimensioni
Altezza: 75 cm
Lunghezza: 216 cm
Spessore: 94,5 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala V; settore 19
Inventario
R.L. 217
Stato di conservazione
Integro
Specifiche di reperimento
Provenienza dall'area di Santa Giustina, Padova. Si tratta, probabilmente, di un sarcofago proveniente dalla necropoli presente in quest'area.
Osservazioni
Il sarcofago, riutilizzato come vasca olearia, si trovava nel monastero di Santa Giustina, in un momento imprecisato venne poi ceduto a un pizzicagnolo di via Pinzocchere, oggi via Locatelli, che continuò a usarlo come vasca olearia fino all'acquisto dell'oggetto da parte del Museo Civico. Per quanto riguarda la datazione, al di là dell'ipotesi di Panciera, il monumento è stato genericamente datato al II-III secolo d.C., recentemente Letta lo data come di poco posteriore alla metà del III secolo d.C. (si veda la bibliografia in Bassignano 2016 pp. 210-211). Il pezzo è stato inventariato all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1897 al 1927.