Lastra in calcare composta di due frammenti contigui, con iscrizione onoraria nella faccia antistante.
L'iscrizione era incisa secondo alcuni studiosi sulla base di una statua (viste le dimensioni della lastra sembra però un'ipotesi poco probabile), secondo altri sarebbe stata staccata da un monumento imprecisato. Fu voluta dal consiglio comunale in onore di un illustre cittadino, Tito Mustio Ostilio Fabricio Medulla Augurino, a ringraziamento dei benefici ricevuti. Medulla Augurino, appartenente alla tribù Fabia, aveva iniziato la sua carriera a Padova, ricoprendo numerose cariche municipali. A Roma, in seguito, l'Imperatore Nerva, nell'anno 96 o 97 d.C., lo aveva ammesso in senato, attraverso la procedura dell'adlectio inter tribunicios che gli consentiva, in qualità di ex tribuno, di sedere in senato senza aver esercitato il tribunato della plebe. Divenne pretore in età traianea, acquistando nuovo prestigio tra i concittadini, che vollero onorarlo con il monumento cui appertiene l'iscrizione.
Ambito Culturale
Ambito romano, produzione locale
Cronologia
Tra il 98 d.C. e il 117 d.C.
Materiale e Tecnica
Calcare/ incisione
Dimensioni
Altezza: 109 cm
Larghezza: 184 cm
Spessore: 6,7 cm
Collocazione
Museo Archeologico
sala VI; settore 15
Inventario
R.L. 22
Stato di conservazione
Parzialmente ricomposto
Specifiche di reperimento
Provenienza da Padova, via Altinate, non lontano dalla chiesa di Santa Sofia, nel sito in cui venne alla luce anche un'altra iscrizione (CIL, V 2800).
Osservazioni
Con ogni probabilità, Medulla rivestì anche un'altra funzione politica, persa con la frattura. Il nome ricorre anche in un bollo circolare (CIL, V 8110, p. 288), rinvenuto a Montegrotto Terme (PD), in cui sembra risultare che Sabinia Quinta fosse moglie di un Mustio Augurino. Anche se questa è l'ipotesi prevalente, un'alternativa potrebbe vedersi nell'iscrizione (CIL, V 2829, si veda scheda Inv. n. 18) che menziona Asconia Augurini (uxor) e che prospetterebbe un duplice matrimonio del personaggio con Sabinia Quinta e Asconia. Altrimenti, Asconia sarebbe forse moglie di un altro Augurino, citato nell'iscrizione edita da M.S. Bassignano nel 2016 (E. n. 33, si veda scheda Inv. n. 543). La lastra è stata inventariata all'interno del Catalogo Illustrato del Lapidario dal 1897 al 1927.